7 marketing trend 2022 che forse non conosci [ma che i nostri clienti stanno già sperimentando]

Costume vuole che a fine 2021 si butti l’occhio su quali saranno i digital marketing trend 2022 dei mesi successivi. Scenari e tendenze che potranno catalizzare gli impegni dei marketing manager per plasmare la prossima strategia rispetto al posizionamento del proprio brand e al pubblico profilato di riferimento.

Vengono in aiuto report e approfondimenti che fioccano in ogni settore, da fonti autorevoli e dalle stesse piattaforme social che sono protagoniste del lavoro di Data-informed Marketing e Content Design.

Qui diamo tre esempi utili di fonti da tenere sempre a portata di mano:

Da noi in agenzia questo tipo di ricognizione avviene periodicamente, non solo a fine anno: per questo abbiamo pensato di offrirti un altro punto di vista, con i 7 trend del digital marketing 2022 che i nostri clienti sperimenteranno.

Forse non li conosci oppure li hai già adocchiati anche tu per inserirli nella tua pianificazione strategica. Se vuoi condividere con noi il tuo punto di vista, alla fine dell’articolo puoi utilizzare la form per una call gratuita con noi e sarà interessante confrontarsi su argomenti e spunti che possono migliorare performance e risultati.

Vediamo insieme i 7 trend del digital marketing nel 2022 sui quali faremo leva a favore dei nostri clienti per le nostre attività di Inbound Marketing.

Le fonti che abbiamo privilegiato come comodo punto di riferimento per te che ci leggi sono i report di Deloitte e di Hootsuite.

Pinterest Trends rimane uno strumento fondamentale per capire cosa cercano e come si lasciano ispirare le persone: uno specchio della vita reale e quotidiana che aiuta a indirizzare gli sforzi della comunicazione. Quindi tienilo sempre a portata di clic.

Pronti, partenza… via!

#1 Purpose e Value Proposition, i perché e i valori del brand impatteranno sulle persone

design thinking

 

Tutti guardano al prezzo e alla qualità, che sono i driver principali di scelta e acquisto secondo il report di Deloitte, che riferisce in merito ai risultati di un’indagine promossa sui consumatori italiani su 8 categorie di prodotto diverse.

Si legge infatti:

Alla domanda “Quali sono le ragioni principali per le quali hai scelto di acquistare un determinato brand”, su otto diverse categorie di prodotto, prezzo e qualità sono stati citati dai consumatori italiani tra i primi tre criteri di acquisto tra il 58% e l’89% delle volte (tra il 61% e l’86% a livello globale).
Alcune eccezioni sono rappresentate da sostenibilità ed esperienza. Per il 33% dei giovani, la sostenibilità è il principale driver d’acquisto nella categoria Beauty e Personal Care. Per la categoria Travel invece, il 40% dei rispondenti italiani pone al primo posto un’esperienza d’acquisto sicura.
In generale, tutti i marchi devono soddisfare le dimensioni di prezzo e qualità, di conseguenza altri criteri diventano fattori competitivi di differenziazione, inclusi tutti gli attributi del “purpose”.

Uno dei trend del marketing 2022 individuati da Deloitte è l’impatto di ogni brand sui consumatori e sulla società.

I consumatori sono i clienti dei nostri clienti e l’impatto arriva manifestando il proprio purpose – il perché, lo scopo per il quale il brand esiste – riversandolo nella comunicazione esterna con autenticità e coerenza attraverso la value proposition.

Nel famoso marketing mix il prezzo non può mancare. Nel 2022 non si può neanche considerare la qualità un fattore differenziante perché è quasi percepito come un criterio entry level dalla maggioranza delle persone.

Questo è confermato da Deloitte:

In generale, tutti i marchi devono soddisfare le dimensioni di prezzo e qualità, di conseguenza altri criteri diventano fattori competitivi di differenziazione, inclusi tutti gli attributi del “purpose”.

Come differenziare il proprio brand e portarlo in una posizione di vantaggio competitivo?

Disegnando la promessa di valore fatta a chi sceglie il brand, progettata sui valori del brand stesso, che risuonano con quelli del pubblico interessato.
È il ponte che collega le persone al tuo brand. Qui entra in gioco la rilevanza, ossia come essere rilevanti per attrarre l’interesse del pubblico ben definito.

Come si può arrivare a questo obiettivo? Nella nostra agenzia abbiamo scelto l’approccio del Design Thinking per far emergere il “perché” di un brand e la sua value proposition.
Rappresenta uno dei primi step con cui avviamo un rapporto con i clienti e poi diventa un appuntamento periodico quando bisogna apportare dei cambiamenti, delle innovazioni lungo l’arco del tempo. Come abbiamo fatto in questo caso.
È parte anche dei nostri servizi di consulenza strategica che ci vedono al fianco di altri partner o dei team interni dell’azienda cliente.

Tutto avviene attraverso workshop collaborativi che coinvolgono i clienti stessi, e si arriva al traguardo per definire i pilastri delle delle strategie e delle attività di marketing successive. Inoltre diventa utile per allineare i diversi reparti (Marketing, Sales e Customer) affinché si cammini tutti nella stessa direzione.

Secondo Deloitte:

Il purpose è un “elemento differenziante per la crescita” e “numerose aziende stanno ridefinendo la propria value proposition e il modo in cui hanno un impatto sui consumatori e sulla società attraverso il proprio “purpose”. Farlo nel modo giusto e avere al contempo una risonanza tra i consumatori che si confrontano con una miriade di marchi tra i quali scegliere, non è un compito da poco”.

Possiamo solo che concordare con Deloitte e aggiungere il supporto e la consulenza strategica di esperti per la propria strategia di marketing è la soluzione più agile a disposizione.

#2 Onlife, Phygital, esperienza ibrida delle persone: bisogna alzare l’asticella

Micromomenti Onlife Phygital esperienza ibrida delle persone

Il secondo trend del marketing 2022 che vogliamo evidenziare e che i nostri clienti sperimentano all’interno delle strategie digital che proponiamo è quello di prendere consapevolezza e rendere concreta la conoscenza che abbiamo delle persone e della loro vita quotidiana, alternata e simultanea a volte fra realtà fisica e quella digitale.

I famosi micro momenti raccontati da Google, quelle piccole interazioni con la dimensione digitale che ci servono per acquisire informazioni per agire nella vita reale – il meteo, un prezzo di un paio di scarpe, dove si trova un ristorante, la consultazione di prodotti su un ecommerce per andarli a vedere nel negozio fisico – sono tutte – devono essere agganciate a un flusso bidirezionale.
Se si entra in un negozio, si può scansionare un QR Code e avere info aggiuntive, al pagamento alla cassa si può lasciare un memo per ricevere una recensione dell’esperienza o far registrare il cliente alla newsletter per mantenere il contatto.
Questo in parte già avviene con le carte fedeltà, ma si può migliorare e rendere più fluida l’esperienza della persona.

Secondo Deloitte il trend emergente è quello di portare l’esperienza ibrida al livello successivo:

La prossima sfida per le aziende è fornire esperienze che uniscano fisico e digitale in modi sempre più brillanti e funzionali. Il 75% dei dirigenti intervistati ha affermato che aumenterà gli investimenti per creare esperienze ibride nei prossimi 12 mesi, con diversi obiettivi: aumentare la personalizzazione (43%), l’innovazione (43%), la connessione del cliente (40%) e l’inclusione (38%).

Per questo trend di marketing vengono diversi nodi al pettine per molti brand che non impostano la loro strategia con un approccio di data-informed marketing.
Dati, microdati, feedback dei clienti sono essenziali per migliorare sempre più la profilazione del pubblico ma soprattutto per migliorare l’esperienza che le persone hanno con il brand lungo tutto il customer journey e i diversi touchpoint, siano essi fisici che digitali.

Per questo consigliamo ai nostri clienti di tenere in considerazione una strategia che si possa modulare in maniera omnichannel e cliente-centrica, allo stesso tempo valutiamo com integrare al meglio strumenti e tecnologie che permettano di avere una infrastruttura adeguata a raccogliere i dati, ad offrire una esperienza del brand sempre più personalizzata e gratificante, a far crescere il business.

Un esempio di questo trend di digital marketing che abbiamo già iniziato a sperimentare con alcuni nostri clienti è quello del servizio di prenotazioni online, ordinazioni per asporto e delivery per clienti che lavorano nella ristorazione.

Oppure l’integrazione di un sistema CRM evoluto per la customer care che ha migliorato tutto il flusso di lavoro dei diversi reparti. Grazie alla raccolta e catalogazione dei dati si è arrivati ad un servizio migliore al cliente finale con contenuti interessanti per mantenere la relazione, offerte personalizzate anche dirette all’upselling e, a monte del funnel, contenuti e campagne adv ottimizzati per attrarre segmenti di clientela che ricerca gli stessi valori in un brand prima di acquistare.

#3 Dati e team cross-funzionali: l’accoppiata vincente per un’intelligenza creativa

Dati e team cross-funzionali creano vantaggio competitivo

Analisi e creatività sono protagonisti del trend di marketing evidenziato sempre da Deloitte che chiama a raccolta i Content Marketing Officer delle aziende per rivedere la loro strategia.

Bisogna integrare persone, dati ed esperienze per “un’intelligenza sempre più creativa”.
Sempre dalla presentazione del report Deloitte si legge:

I CMO devono trovare il giusto mix tra Creatività e Analytics. Per i CMO si tratta di un cambiamento culturale, che rimodella il modo in cui i professionisti del marketing lavorano, usando competenze analitiche per raggiungere risultati creativi. I consumatori sono diventati più cauti nel consentire l’acquisizione e la distribuzione dei propri dati personali, ma si aspettano comunque un journey personalizzato e su misura che mantenga in primo piano sia la convenience sia il purpose del marchio.

Il vantaggio competitivo è quello di avere schierate competenze cross-funzionali ed esperti che hanno uno sguardo a 360 gradi sull’ecosistema del brand, che mettono a suo servizio capacità e conoscenze per rispondere alle esigenze delle persone che desiderano siano sempre più tagliate su misura per loro.

Un ecosistema informativo che deve essere organizzato e condiviso: per fare questo servono team preparati, personale interno magari coadiuvato da consulenti esterni all’azienda, verso il miglioramento e l’innalzamento del livello di esperienza offerta.

In agenzia, ad esempio, il mindset è quello del fit for purpose, ossia desideriamo aiutare i clienti a raggiungere l’obiettivo e schieriamo le competenze del nostri team dedicati per arrivare ai vari traguardi condivisi.

Dal settore travel, ai prodotti di interior design, dall stampa 3d al food fino a progetti nel terzo settore, l’approccio è quello di usare l’analisi dei dati, il monitoraggio e i miglioramenti iterativi guidati dai dati, senza tralasciare tutta la parte di brand identity e creativa: il tono di voce del brand, la sua comunicazione visiva, sono parte integrante di una strategia di successo.

#4 L’esperienza di acquisto sempre più social

Acquisto online sui social

Secondo il report sui trend del marketing per il 2022 stilato da Hootsuite, il social commerce diventa protagonista del processo di vendita e acquisto in digitale.

Nell’era post-pandemia (come viene definita nel report, ma ancora siamo dentro a situazione a livello globale in maniera ciclica) l’esperienza dello shopping vede i social come canali privilegiati e non solo nelle fasi iniziali del funnel, per scoprire un brand.

Il vantaggio competitivo è quello di essere consapevoli che questa tendenza è diventata stabile: eCommerce, vetrine online sui social, sono essenziali anche per la vendita al dettaglio delle piccole realtà, mentre i grandi brand iniziano a sperimentare nuovi limiti dello shopping online.

Come specificato dal report:

Secondo i dati di Shopify, l’84% dei consumatori ha improvvisamente iniziato a fare acquisti su internet ed eMarketer ha riportato un’impennata del 18% nella crescita delle vendite online, il più alto incremento registrato dall’azienda negli ultimi anni.
[…] A quasi due anni dall’inizio della pandemia, questo cambiamento nella spesa dei consumatori non ha ancora mostrato segni di rallentamento. eMarketer prevede che la crescita annuale porterà le vendite dell’e-commerce da 792 miliardi di dollari nel 2020 a 1,6 trilioni di dollari nel 2025.

Gli acquisti via social sono in incremento e non è una tendenza che andrà scemando. Il social commerce diventa una opportunità per tutti, grandi e piccoli, perché le persone utilizzano i social media per ogni fase dell’acquisto, indifferentemente dal tipo di prodotto.

Non solo campagne adv per scoprire prodotti e brand, ma utilizzo dei social come motore di ricerca, per ricercare e valutare.

Per i giovani dai 16 ai 24 anni, i social sono al primo posto come strumento di consultazione, prima di Google. I social quindi diventano “L’interfaccia del commercio” alla base dell’esperienza delle persone con il brand, il prodotto o il servizio.

Per questo crediamo che la metodologia di Inbound Marketing che proponiamo ai nostri clienti sia efficace in uno scenario come quello descritto. Il Content Marketing e le campagne adv sfruttano al meglio i canali social media che riescono ad intercettare il pubblico profilato, interessato.

Forniamo informazioni utili, di valore e rilevanti, la possibilità di scegliere e valutare. L’esperienza del journey si integra in maniera performante con siti eCommerce e gestione tramite CRM, automation marketing e customer successiva.

La nostra esperienza ci conferma la bontà di questa strategia per servizi legati al wellness e beauty, prodotti legati al party trendy, per prenotazioni e ordinazioni nel settore ristorazione e food. Questi sono solo alcuni ambiti in cui siamo al fianco dei nostri clienti.

Vetrine e social commerce sono alla portata di tutti e per ogni azienda o attività, l’aspetto da curare fin dall’inizio è l’analisi del mercato e la strategia alla base della comunicazione e del funnel di vendita.

#5 La Brand Strategy farà leva su Influencer e Creators

Importanza dell'influencer marketing e della community

Il mondo è costellato di communities e i grandi brand hanno saputo nel tempo costruirne investendo ingenti risorse.

La buona notizia è che anche piccole realtà possono cavalcare questo trend ancora in crescita e in evoluzione per il proprio business.

Cercare community che siano in linea con purpose e value proposition e inserirsi anche tramite il supporto di Influencer e creators, persone che hanno già un seguito su social e gruppi con cui condividere la visione e i valori del brand.

Saranno loro a farsi portavoce delle caratteristiche differenzianti della tua offerta e potrai farti scoprire conoscere e apprezzare come brand, facendoli transitare in maniera fluida e senza frizioni da una fase di consapevolezza a quella di potenziali clienti.

L’influencer marketing è uno degli strumenti strategici che abbiamo messo in campo in agenzia da diversi anni con ottimi risultati per brand che desideravano farsi conoscere da un pubblico in linea con le personas disegnate in fase di consulenza strategica.

Inoltre, per alcuni progetti scegliamo il supporto di creators da noi selezionati, che riescono ad interpretare e far risuonare la brand identity dei nostri clienti.

Food e lifestyle sono i settori in cui i nostri clienti hanno già sperimentato questo trend di marketing e nei prossimi mesi avremo nuove strategie da mettere in campo all’insegna della costruzione o di integrazione con le community.

Il fulcro di queste attività è la coerenza del messaggio, grazie al coordinamento delle attività in ogni ambito di azione: visual storytelling, Content marketing, Campagne ads, Seo, Email marketing, sito web eCommerce. Tutto sotto controllo, insomma!

Infine, servono due attività essenziali:

  • fare social listening e comprendere bene le conversazioni digitali, il proprio posizionamento e come inserirsi in esse
  • il mettersi a disposizione per fornire nei diversi canali contenuti utili, rilevanti e interessanti che sollecitano l’engagement e la relazione con le persone, per stabilire connessioni preferenziali basate su fiducia e riconosciuta affidabilità e autorevolezza.

#6 Il ROI dei social media dovrà essere sempre più evidente

Definire il ROI dei social media

Riuscire a quantificare il ROI dei social media e l’impatto che hanno le attività in questi canali diventa sempre più essenziale, come sottolinea il documento pubblicato da Hootsuite da cui riprendiamo questo trend.

Per chi non ha sperimentato questo tipo di approccio data-informed la priorità è sicuramente urgente.

Il passo successivo per chi invece ha già impostato la propria strategia sulla base di analisi, dati, monitoraggio e miglioramento in ottica agile, è quello di utilizzare le informazioni per migliorare gli altri dipartimenti dell’azienda e attuare programmi di advocacy.

In realtà, questa tendenza rilevata per il 2022 è un mindset d’agenzia che da tempo trasferiamo su ciascun cliente, è quello basato su:

  • analisi di insights e dati con stime predittive
  • piani di misura efficaci per le performance
  • miglioramento dell’ascolto interno all’azienda con workshop dedicati
  • incontri partecipativi e collaborativi per allineamento fra diversi team come marketing e sales.
  • reportistica puntuale e periodica con Roas delle campagne adv
  • miglioramento della strategia sulla base dei dati in arrivo
  • aumento dell’impatto tangibile delle azioni di marketing su obiettivi di business delle aziende clienti.

#7 Metaverso e spazi virtuali entreranno nelle strategie di marketing

Metaverso e spazi virtuali nelle strategie di marketing

Il trend legato al Metaverso ha avuto uno slancio con il rebranding di Facebook ribattezzato Meta. Ma esiste già da tempo con il mondo 3D declinato con il gaming in realtà virtuale, con l’estensione delle applicazioni per fare fitness a casa, con i virtual tour in musei.

Metaverso è l’universo digitale parallelo fatto di avatar, non esiste fisicamente, ma le persone ci spendono tempo e risorse. Il Metaverso è fatto di piattaforme altamente tecnologiche ed è anche popolato da NFT e Bitcoin.

Nella strategia di marketing la parola d’ordine diventa sperimentare con la tecnologia adatta e, ovviamente accessibile ai budget di ogni realtà economica che si vuole cimentare per cogliere vantaggi competitivi.

Il gaming è già avanti rispetto ad altri settori. Lo sport e il settore del wellness hanno molte opportunità con corsi, lezioni personalizzate o dimostrazioni di come si utilizzano attrezzi e prodotti.
Stesso grande sviluppo atteso nel mondo degli eventi che possono sorpassare anche le difficoltà legate alla pandemia.

Lo sviluppo dell’eCommerce in chiave Metaverso potrebbe avere ricadute positive e ampliamenti di platee di pubblico con fette di mercato interessate ad interazioni più tecnologiche. I grandi brand come Nike stanno già sperimentando shop virtuali come Nikeland o marchi dell’alta moda stanno proponendo sfilate nel Metaverso.

Un accenno particolare va al potenziamento della customer care, dalla richiesta di informazioni, al mostrare come funziona un prodotto all’assistenza post vendita.
Dimostrazioni, simulazioni o servizi aggiuntivi possono essere calamite per un maggior interesse verso prodotti o servizi rispetto ai competitor.

Altro ambito in cui il Metaverso potrebbe dare risultati efficaci, visto lo smart working e le collaborazioni da remoto, è quello dei meeting.

Il tasso di coinvolgimento potrebbe essere superiore sia per incontri interni all’azienda per allineare le risorse o per formare o per workshop dedicati alla crescita dei team, sia diretti all’esterno per partner commerciali o per comunicare i valori del brand.

Il Metaverso è un ambito affascinante in cui sperimentare strategia e creatività, per costruire le basi di sviluppi futuri quando si arriverà alla maturità di questo fenomeno.
Essere pionieri e accettare la sfida oggi significa vincere nel mercato domani.

Per dare un nostro contributo e supportare imprenditori, marketing o sales manager che vogliono innovare la propria strategia in azienda, abbiamo presentato 7 trend del 2022 evidenziati da fonti autorevoli.

Alcuni di questi li abbiamo intercettati e cavalcarli già grazie al nostro mindset d’agenzia, a favore dei nostri clienti. Altri li abbiamo sviluppati nelle strategie messe a punto per il 2022.

Forse alcuni di questi trend del marketing non li conoscevi ancora e non li stai utilizzando nella tua strategia di manager. Se vuoi qualche altro spunto e consiglio, iscriviti alla nostra newsletter cliccando il bottone qui sotto!


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