Food Visual Storytelling: non tutte le immagini raccontano chi sei
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Anche l’occhio vuole la sua parte. Ma non basta: le persone vogliono sapere chi sei ancor prima di entrare nel tuo ristorante. Vogliono conoscere la tua storia, se non l’hanno appresa già da amici e conoscenti che hanno caldeggiato il locale. Lo faranno probabilmente da smartphone, attraverso i social e prediligendo immagini o video grazie al food visual storytelling
Quindi, non sarà sufficiente che tu provi a scattare delle foto al tuo piatto o agli ambienti del tuo ristorante, che decida di postarle sul feed del tuoi profili social attendendo commenti o i “Mi piace”, e scrivendo magari un “Vi aspettiamo!”. Le possiamo anche attendere all’infinito, ma le reazione degli utenti – che sono solo il primo passo di una relazione che vogliamo instaurare con il nostro pubblico – non piovono dal cielo e soprattutto non per caso.
Per raccontare chi sei, mostrare la tua filosofia aziendale e per dare un motivo in più alle persone per entrare nel tuo locale e far si che escano come clienti soddisfatti che hanno voglia di tornare, abbiamo bisogno che tu abbia un piano strategico alla base della tua comunicazione (sopratutto se vuoi che quest’ultima sia efficace) e che tu colga l’importanza del visual storytelling all’interno delle strategie di marketing di un’azienda.
L’immagine o il video devono veicolare una storia e devono farlo in maniera coerente con lo stile narrativo che ti contraddistingue, che rispecchia la tua filosofia di cucina, di servizi offerti. Coerente con il tuo brand e la tua identità visiva, che ti renda riconoscibile sempre anche in contesti diversi: dal logo al menu, dagli album sui social, fino alle immagini per i media tradizionali come magazine e guide.
Abbiamo già parlato della Food Brand Identity e di quanto sia delicato il processo che porta alla definizione di una identità – anche e soprattutto visiva – nel settore del food.
Costruire la propria immagine coerente con l’identità significa raccontare chi sei, cosa proponi, perché la tua offerta merita l’attenzione che desideri.
È il momento della narrazione, che in questo campo deve avere come principale il mezzo espressivo visuale per essere coinvolgente ed efficace.
Per questo vogliamo dirti che non tutte le immagini o i video raccontano davvero chi sei.
È necessario progettare la comunicazione visual
Visual storytelling: raccontare con immagini e video la tua identità
Si mangia con gli occhi e l’appetito vien mangiando: quindi non si può fare a meno del visual storytelling. Ma cos’è?:
L’arte di raccontare (raccontarti) sfruttando il potenziale di immagini e video e che trova – lo aggiungiamo noi – un alleato strategico nel digitale: siti, blog, social media.
Il cervello umano ha la capacità di processare (come un computer) e interpretare in maniera più veloce gli stimoli e le informazioni visive. Ecco perché sono sempre le più immediate ed efficaci.
Forse non a caso è utilizzato il detto “show, don’t tell” per dare indicazioni su come costruire un testo scritto persuasivo: le storie per immagini hanno un potere ancor maggiore perché mostrano in maniera immediata, che crea connessione emotiva e, soprattutto con i video, spinge ad una fruizione immersiva di pieno coinvolgimento. Ci si immedesima o si entra nella storia come “sperimentatori” che fanno esperienza tangibile – con tutti i sensi – del racconto.
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⬆️ Video Pizzeria Tellia (TO) ⬆️
Il Visual storytelling è potente perché:
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è immediato e quindi più diretto, anche quando comunica informazioni in via indiretta sfruttando deduzioni e sottintesi;
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attiva meccanismi di empatia e identificazione;
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emoziona, diverte e intrattiene;
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è facilmente memorizzabile;
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immagini, disegni, grafiche, animazioni oppure video sono più evocativi;
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il mezzo espressivo d’elezione per contenuti veicolati in chiave digitale e fruiti in rapidità su dispositivi mobili è quello visuale;
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ha un altissimo tasso di condivisibilità sociale.
Quanto appena scritto vale ancora di più per il settore food, soprattutto per la viralità dei contenuti legati al cibo. Lo sanno bene i ragazzi della nostra divisione food Mestica.
Il visual storytelling è il modo migliore per comunicare il proprio brand con contenuti chiari ed efficaci, sia per le aziende del mondo della ristorazione sia per i liberi professionisti come Chef e Pastry o Pizza Chef famosi che vogliono potenziare il proprio personal branding e il posizionamento nel mercato.
Disegnare la propria identità e costruendo un’immagine coerente con un posizionamento strategico all’interno del proprio target profilato.
Come il visual storytelling può essere usato in una strategia di marketing?
Immersi in un sovraccarico informativo, le persone selezionano le informazioni e i contenuti.
In questo contesto anche il mondo del business è cambiato: il settore food e della ristorazione si è dovuto adeguare trovando strategie per essere competitivi.
Per emergere e farsi trovare bisogna dotarsi di ottime strategie di food marketing che devono essere declinate nel digital in maniera ineccepibile.
Il visual storytelling non è solo dare spazio alla comunicazione intuitiva e diretta, alla creatività artistica di fotografi, registi e designer dell’immagine.
Si tratta di inserire questo linguaggio espressivo in una progettazione strategica dei contenuti, che vanno codificati rispetto agli obiettivi, pianificati e misurati, rispetto a un target definito e profilato.
Il fattore tempo viene a favore: spesso la fretta o la mancanza di pause per leggere fa scegliere l’informazione o il messaggio visivo. Sempre in tema di tempo, bisogna scegliere i tempi giusti per veicolare messaggi mirati e non generici e trovare l’utente pronto e riceverli.
La tecnologia gioca molti assist al visual marketing: la ricerca e il riconoscimento per immagini sono entrare nelle abitudini di utilizzo degli utenti, le immagini in formato digitale sono in versione arricchita portando con sé informazioni aggiuntive (formato, data, luogo, tag e menzioni di persone). Tutte le piattaforme sociali stanno cavalcando questo trend e i software sono in grado di interpretare forme colori e disposizioni per proporti delle soluzioni di album personalizzati nella tua repository nel cloud o acquisti simili ai prodotti scelti e messi a carrello nell’e-commerce di fiducia.
I comportamenti dei clienti possono essere il volano per dare energia alla tua strategia di marketing, generando nuovi clienti e fidelizzando quelli che già hai conquistato. Hai mai sentito parlare di foodtography? E di #foodporn?
Le persone amano condividere sui social immagini di ciò che mangiano, di dove vanno a cena o a centellinare il proprio aperitivo. E c’è chi ne fa poi un lavoro (vedi l’Influencer marketing). C’è la mania di fotografare il piatto appena appoggiato al tavolo dal cameriere e di postare la foto sul proprio profilo. Poi si apprezzano il profumo, gli odori, i colori, il gusto.
Le foto vengono scattate anche al ristorante, ai particolari che colpiscono, per far condividere l’esperienza vissuta ai propri follower e fan, alla community.
Spesso i clienti condividono le immagini che il ristornate o il brand posta, facendone delle storie personalizzate e aggiungendo il proprio punto di vista.
Ultima tappa le piattaforme di recensioni online: lasciare la propria valutazione rispetto all’esperienza offerta dal ristorante pone il sigillo su un percorso comunicativo vissuto da protagonisti, dove anche in questo caso l’immagine può diventare l’arma giusta o la spada più pericolosa.
Un rituale complesso quello appena descritto, vissuto dal cliente in toto o solo in alcuni passaggi, ma che non può mai essere ignorato in una strategia di marketing che si rispetti.
Un rituale che genera visibilità, consenso, passaparola e gratificazione non solo per l’utente: il ristoratore gongola.
Food Marketing e Visual Storytelling
Il settore food, come quello della moda, beneficia fortemente di questa predilezione per la comunicazione visiva da parte degli utenti. Perché allora non sfruttare le tante opportunità nella tua strategia di marketing con uno storytelling visuale del tuo brand?
La strada migliore a supporto della crescita della clientela e del fatturato è scegliere il Content Marketing.
Stiamo parlando di contenuti, in questo caso visuali, che intercettano e catalizzano l’attenzione dell’utente ossia resi disponibili laddove si trovano i nostri potenziali clienti (posizionamento nei motori di ricerca, social advertising).
I contenuti di qualità attraggono il pubblico profilato (target): si tratta di messaggi che veicolano valore per l’utente (informazione, intrattenimento, approfondimento, emozione) insieme ai valori del tuo brand.
Investire nella produzione di contenuti visuali che raccontano chi sei diventa fondamentale per attrarre nuovi clienti, fidelizzarli e renderli ambasciatori del tuo brand.
Con la produzione di contenuti in linea con la tua identità visiva e la tua proposta di valora che ti differenzia dai tuoi competitor, incontri i bisogni dei potenziali clienti: vieni trovato, scoperto, conosciuto e riconosciuto, per essere scelto anche grazie all’esperienza che ha potuto offrire attraverso i contenuti.
Il visual storytelling va sempre progettato integrandolo nella pianificazione generale dei contenuti della campagna di marketing nell’ottica di attrarre pubblico profilato, coinvolgerlo e interessarlo, appagarlo e fidelizzarlo attraverso la costruzione della tua community.
9 parole da ricordare per il tuo Food Visual storytelling
Ti proponiamo un piccolo memorandum da tenere a portata di mano quando pensi ai tuoi contenuti visuali, affinché raccontino davvero chi sei in maniera efficace.
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Estetica – Il visual storytelling parte da qui: l’immagine deve essere bella, i colori e i dettagli devono essere curati. È l’input per veicolare i contenuti in linea con la tua identità visiva.
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Valore – Il contenuto deve racchiudere i valori del tuo brand messi in relazione con i bisogni dei tuoi clienti, la storia li deve evidenziare.
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Persona – Non bisogna concentrarsi sulle vanity metrics ma sull’ingaggiare l’audience perché interessata. Parlare alle persone, non inseguire numeri.
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Originalità – Cercare ispirazione da altri è sempre un ottimo modo per capire i trend ma bisogna proporre qualcosa di originale: comunicare con il proprio tono di voce e il proprio stile.
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Social – Essere propensi alla condivisione, essere all’altezza delle condivisioni con qualità di contenuti. E anche intessere relazioni, essere pronti anche alle critiche per rielaborarle in chiave di opportunità.
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Retroscena – La curiosità è una grande forza che spinge all’azione. Sapere cosa accade prima dello scatto fotografico di un piatto genera interesse, anche se immagini video che immortalano il backstage non sono perfetti come si vorrebbe
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Bisogno – Nutrirsi è uno dei bisogni essenziali dell’uomo e per questo raccontare il cibo, l’atto di mangiare, gratifica anche in maniera inconscia. La storia funziona, il retroscena e la preparazione anche, ma devono parlare di te.
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Prospettiva – Le storie nella storia: raccontare un piatto attraverso le persone, le loro storie ed esperienze. Dare profondità al racconto con diverse versioni della storia che si modellano sul vissuto di ciascuno. Ristoratori, brigata, staff, fornitori e clienti.
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Formato – Ormai lo sai, lo abbiamo detto. L’occhio vuole sempre la sua parte, si mangia con gli occhi e l’appetito vien mangiando. Grafica, immagini e video da ora in poi parleranno per te e di te.
Ringraziamo i clienti per il materiale fotografico: Pizzeria La Scaletta (AP), Pizzeria Tellia (TO), Ristorante Il Tiglio (AP), Pizzeria Speedy Pizza (TO), Agriturismo Villa Cicchi (AP)
Se vuoi sapere come sfruttare le opportunità del Visual Storytelling per il tuo brand food?
Puoi approfittare della nostra divisione food MESTICA e di un team dedicato.
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